La Storia della Radiestesia
Le Origini Antiche
La Radiestesia affonda le sue radici in epoche remote e le pratiche che oggi associamo a questa disciplina erano già diffuse nell’antichità. I primi riferimenti all’uso di strumenti per individuare risorse naturali come l’acqua e i minerali risalgono all’Antico Egitto, dove alcuni geroglifici mostrano sacerdoti con oggetti simili a bacchette da rabdomante.
Anche in Cina, intorno al 2000 a.C., i sovrani si affidavano a esperti rabdomanti per localizzare le migliori aree per la costruzione di templi e insediamenti. Nell’Antica Grecia e a Roma, la pratica era meno documentata ma è probabile che venisse utilizzata dai sacerdoti e dagli oracoli per ricevere risposte dal divino così come è probabile che al seguito degli eserciti ci fossero alcuni rabdomanti che provvedevano alla individuazione delle sorgenti di acqua. Gli Etruschi si servivano in egual modo degli àuguri, che utilizzavano il lituo per delimitare lo spazio sacro del templum.
Medioevo: la Rabdomanzia Mineraria
Durante il Medioevo, la Radiestesia era principalmente associata alla Rabdomanzia, ovvero l’uso di bacchette per la ricerca di metalli e acqua sotterranea. In Germania, nel XVI secolo, l’uso della bacchetta era così diffuso tra i minatori che Georgius Agricola, nel suo trattato De Re Metallica (1556), descrisse dettagliatamente il metodo utilizzato per scoprire giacimenti minerari.
Tuttavia, la Chiesa cattolica guardava con sospetto a queste pratiche, associandole alla magia o al diavolo, e in molte regioni d’Europa i rabdomanti venivano perseguitati. Nonostante ciò, l’efficacia pratica della rabdomanzia ne garantì la sopravvivenza e l’uso continuo nelle attività minerarie e agricole.
Il Declino della Rabdomanzia
Con l’Illuminismo e la nascita della scienza moderna, le pratiche radiestesiche vennero progressivamente messe in discussione. I metodi empirici e sperimentali adottati dalla nuova scienza non trovavano conferme nel funzionamento della Rabdomanzia, che venne relegata al mondo delle credenze popolari. Tuttavia, il XIX secolo vide una rinascita dell’interesse per il fenomeno, soprattutto grazie all’avvento dello spiritismo e dell’esoterismo.
La Nascita della Radiestesia Moderna
Il termine “Radiestesia” venne coniato agli inizi del XX secolo dall’abate Alexis Bouly, un sacerdote francese che cercò di dare un’impronta più scientifica alla disciplina. L’abate Mermet, un altro pioniere della Radiestesia moderna, approfondì lo studio del pendolo, utilizzandolo non solo per la ricerca di acqua e minerali ma anche per la localizzazione di persone scomparse.
Nel corso del XX secolo, la Radiestesia si divise in due principali filoni:
- Radiestesia fisica: si basa sulla teoria che tutti gli oggetti, materiali o esseri viventi siano caratterizzati da un proprio “raggio fondamentale” che emettono costantemente e sul concetto che tramite alcuni strumenti, come bacchette e pendoli, si possano captare queste radiazioni entrando così in risonanza con quanto di interesse. Ecco spiegata l’origine del termine “Radiestesia”.
- Radiestesia mentale: si basa sulla teoria che esista una grande memoria ove sono registrati, da sempre, tutti gli eventi dell’universo e che la percezione radiestesica sia legata all’inconscio del praticante il quale può sintonizzarsi con questo grande serbatoio di informazioni traendone, attraverso particolari metodi psichici e gli strumenti radiestesici, le risposte che va cercando.
Radiestesia e Scienza: Un Rapporto Controverso
Nonostante l’interesse di alcuni studiosi e scienziati, la Radiestesia non ha mai ottenuto un riconoscimento ufficiale dalla comunità scientifica. Gli esperimenti condotti in condizioni controllate hanno dato risultati contrastanti e spesso non riproducibili, portando molti a classificare la Radiestesia come pseudoscienza.
Tuttavia, alcune aziende e professionisti continuano a utilizzarla soprattutto nella ricerca di acqua sotterranea, mentre in ambito esoterico viene impiegata per le ricerche legate all’individuazione e classificazione delle energie sottili che influenzano l’equilibrio energetico dell’ambiente e degli esseri viventi.
A sostegno della disciplina va detto che il fenomeno radiestesico è soprattutto soggettivo in quanto dipende molto dalla condizione fisico/psichica in cui si trova il radiestesista, dalle condizioni ambientali nelle quali sta operando e dalla sua più o meno accentuata sensitività e capacità di connessione con le energie sottili ancora non rilevabili dalla scienza ufficiale. Le variabili sono davvero tante e tutte intervengono nel rendere difficoltosa la riproducibilità dei risultati ottenuti.
Il Ruolo delle Associazioni nella Ricerca Radiestesica
Negli ultimi decenni, diverse associazioni in tutto il mondo hanno contribuito allo studio e alla sperimentazione dei concetti radiestesici. Noi dell’A.I.R. – Associazione Italiana Radiestesisti abbiamo avuto un ruolo fondamentale nella divulgazione e nell’approfondimento della Radiestesia in Italia, promuovendo convegni, corsi e ricerche sul tema. Altre organizzazioni internazionali, con le quali siamo in contatto, hanno supportato studi e sperimentazioni, cercando di dimostrare l’efficacia della Radiestesia in diversi ambiti.
Questi sodalizi hanno contribuito a mantenere vivo l’interesse per la Radiestesia, organizzando eventi formativi, esperimenti e progetti di ricerca volti a esplorare le potenzialità di questa disciplina. Attraverso il loro impegno, la Radiestesia continua a essere studiata e praticata da un numero crescente di appassionati in tutto il mondo.
Oggi, nel XXI secolo, la Radiestesia continua a suscitare interesse e dibattito. Pur non essendo riconosciuta dalla scienza, viene praticata in tutto il mondo da coloro che credono nella sua efficacia. Che si tratti di un’antica forma di percezione extrasensoriale o di un fenomeno ancora da spiegare, la Radiestesia rimane una disciplina affascinante, sospesa tra la ricerca della conoscenza e il mistero dell’ignoto.
Abate Alexis BOULY
“…viviamo in mezzo ad un oceano di radiazioni da noi non percepite: non ci rimane che ingegnarci e captare gli effluvi invisibili che emanano da ogni cosa, costituendo noi stessi dei ricevitori…”
Henry DE FRANCE
“…la radiestesia è l’arte di stimolare l’intuizione al fine di scoprire ciò che non cade direttamente sotto i sensi, utilizzando un processo che permette di ottenere una cognizione intuitiva, espressa da un movimento involontario al quale si dà un significato convenzionale…”
Lorenzo BALDI
“…la Radiestesia è l’arte di dialogare con l’invisibile, un ponte tra l’intuizione e la conoscenza sottile. Attraverso il pendolo, la verga e altri strumenti, essa traduce in segnali visibili ciò che sfugge ai sensi, offrendo una chiave per catalogare, comprendere e armonizzare le energie che ci circondano…”
“…la Radiestesia è il tappeto su cui camminano con sicurezza tutte le discipline olistiche che trattano di energie sottili. È la bussola invisibile che orienta il ricercatore nel vasto mare delle vibrazioni, offrendo certezza là dove il dubbio potrebbe rallentare il cammino…”
“…seppure negli ultimi anni molti aggettivi più o meno roboanti siano stati aggiunti alla parola “Radiestesia” a causa del rapido e generico sviluppo dell’interesse verso tutte le materie olistiche, del relativo business generato da fantomatici esperti prima sconosciuti e della conseguente estenuante ricerca di allievi e curiosi, la Radiestesia era ed è una sola ed una sola resterà anche nel futuro, con tutte le sue sfumature e senza particolari caratterizzazioni. La Radiestesia è una disciplina che non dev’essere sminuita a un prodotto qualunque da vendere; praticata con studio e sperimentazione porta a risultati certi ed alla vera crescita della cultura individuale, non solo a inutili attestati e diplomi da appendere alla parete…”
“…la Radiestesia è l’arte che allontana l’Ego per esaltare l’Umiltà e che, in primis, rivolge la ricerca all’interno della coscienza di ogni radiestesista consapevole…”
Ing. Pietro ZAMPA
“…la Radiestesia è la scienza che, mediante la captazione delle irradiazioni che ogni corpo ed ogni sostanza emette, ci consente di scoprire corpi e sostanze nascoste, di conoscere l’ubicazione, l’entità, la natura, la specie, la qualità e l’influenza che esercitano gli uni sugli altri…”
“…le irradiazioni sono emanazioni impercettibili direttamente dai nostri cinque sensi, le quali si sprigionano da qualsiasi corpo animale, vegetale o minerale, e che si spandono nell’atmosfera pressapoco come avviene per le onde sonore…”
“…Tuttavia quasi tutte le persone normali possono afferrarle, comprenderle, interpretarle e servirsene mediante piccoli e semplicissimi apparecchi, che fanno le veci per noi quasi di antenne radio…”
Egidio DE CARLINI
“…la radiestesia va considerata come una scienza basata sulla tecnica delle interpretazioni del linguaggio del pendolo il quale capta le radiazioni dell’oggetto in esame e le amplifica tramite la sensibilità dell’operatore…”
Prof. Dr. Padre Fernando BORTONE
“…il fenomeno radiestesico è basato sul principio che ogni corpo, oltre ad emettere le proprie radiazioni, viene, per così dire, bombardato da quelle emesse dagli altri corpi vicini e lontani. Di conseguenza ogni essere umano in relazione con gli altri esseri forma un complesso nel quale si distinguono le parti seguenti: ente radiante – persona ricevente – cervello selezionante e amplificante – apparecchio evidenziatore”
Padre Jean JURION
“…l’effetto radiestesico è una piccola particolarità del processo di sensitività, poiché il radioestesista non è che un sensitivo, capace di tradurre impulsi fisiologici trasmettendoli al pendolo…”
Ogni metodologia ed ogni tecnica radiestesica applicate con etica e serietà possono condurre al risultato che cerchiamo. La pratica della Radiestesia conduce alla Conoscenza e al rispetto di tutte le energie sottili che ci circondano, al miglioramento della nostra cultura individuale e allo sviluppo del potenziale umano di ciascuno.
Campi di Applicazione
Un elenco di campi di applicazione può essere solo parziale e puramente indicativo.
- Ricerca di acqua sotterranea
- Individuazione di minerali e risorse del sottosuolo
- Ricerca di cavità o anomalie nel sottosuolo
- Supporto all’archeologia
- Valutazione dell’equilibrio energetico personale e dell’energia di luoghi, oggetti e ambienti
- Ricerca di persone, oggetti o animali smarriti
- Supporto all’agricoltura e all’allevamento
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Strumenti
- Pendolo
È lo strumento principe della Radiestesia. Qualsiasi piccolo peso legato a un filo che è tenuto fra pollice e indice della mano maestra, può considerarsi un pendolo. Esso, con i suoi movimenti di rotazione o oscillazione, funge da amplificatore dei micromovimenti neuromuscolari e quindi da rivelatore delle sensazioni dell’operatore. Le reazioni dello strumento sono interpretate secondo convenzioni mentali e significati prefissati. - Verga a Y
La verga a Y tradizionalmente usata dai rabdomanti è costituita da un ramo biforcuto, solitamente di nocciolo, mentre le moderne verghe sono costruite in acciaio armonico. Come nel caso del pendolo, i movimenti della verga evidenziano le reazioni dell’operatore alla presenza di quanto si sta ricercando. Si utilizza nelle indagini in Rabdomanzia. - Bacchette a L
Le bacchette a L sono l’evoluzione della verga a Y; sono costituite da un filo metallico piegato in forma di L ed impugnate nelle mani dal lato più corto. Libere di ruotare, sono uno strumento in equilibrio provvisorio fino a quando la reazione dell’operatore fa loro cambiare di posizione. Si usano nella pratica della Rabdomanzia e nelle indagini in Geobiologia. - Biotensor
Consiste in una manopola a cui è collegato un filo sottile di acciaio, alla cui estremità vi è un peso di svariate forme (sfera, spirale, anello, ecc.). I movimenti del peso all’estremità del biotensor, correlati alle convenzioni mentali dell’operatore, restituiscono il significato delle reazioni neuromuscolari.